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Le strigliate di Carmine Nardone sui disastri ambientali - "Rispettiamo la terra, compriamo trattori, non carrarmati"
 

ven 13-09-2024 18:10 n.501, a.e.

Le strigliate di Carmine Nardone sui disastri ambientali

"Rispettiamo la terra, compriamo trattori, non carrarmati"


“Recuperiamo il rapporto con la natura, le piante, gli uccelli. Perché, se è vero che non tutti possiamo coltivare la terra, tutti possiamo coltivare l’amore per la terra”. Con questo messaggio Carmine Nardone conclude la  sua riflessione sul tema “Terra non Guerra”, presso “Il Funambolo - Caffè Letterario”. L’ex presidente della provincia di Benevento racconta le sue origini contadine, affonda il bisturi nelle disuguaglianze, lancia idee per combattere l’inquinamento e la desertificazione.

“I problemi -sottolinea Nardone- si risolvono con la buona politica. Basti pensare che coi soldi di un  carrarmato, che costa 8 milioni di euro, potremmo comprare 100 trattori, coi quali potremmo arare  migliaia di ettari e sfamare i poveri. Oggi abbiamo il massimo delle disuguaglianze e il massimo dell’indebitamento pubblico, che in Italia sfiora i tremila miliardi e nel mondo arriva a 92 trilioni, cioè a 92 mila miliardi. Gli aiuti europei dati per ettaro hanno favorito i più ricchi”.

Se alziamo lo sguardo sull’ambiente, i dati sono ancora più allarmanti. “Dal primo gennaio ad oggi –denuncia il presidente di Futuridea- abbiamo distrutto 3 milioni e 640 mila ettari di foreste. Non c’è un telegiornale che parla di questo. La desertificazione dei suoli ha riguardato 8 milioni e 699 mila ettari. La superficie agraria utilizzata in Italia è poco più di 11 milioni di ettari. Quindi ogni anno scompare una superficie fertile della terra, grande quasi come l’Italia”.

Con la popolazione che aumenta e la terra che diminuisce,  si profilano nuovi conflitti e squilibri. Il ragionamento serrato di Nardone snocciola altri numeri: le persone denutrite sono 881 milioni, quelle in sovrappeso raggiungono un miliardo e 766 milioni, da gennaio ad oggi i morti per fame sono stati 7 milioni e 828 mila con una media di circa 30 mila al giorno. “La situazione è drammatica -rileva Nardone- ci vorrebbe un governo globale. Sono in gioco i diritti delle future generazioni”.

La conversazione, introdotta da Emi Martignetti, è ravvivata dalla voce e dalla fisarmonica di Eduarda Iscaro, con brani della tradizione contadina, di Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Matteo Salvatore e con "Bella Ciao". Nel racconto vengono a galla alcuni episodi della sua esperienza parlamentare e della sua famiglia durante la guerra. “Se i miei genitori - fa notare- non si fossero salvati dalle 35 bombe, che caddero nella terra coltivata da mio padre, non sarei qui a parlare”.

Nel pubblico c’è Vincenzo Iannucci,  venuto a trovarlo dall’America, dove vive da 50 anni. “Grazie a Nardone -fa sapere- creammo l’associazione “Sanniti nel Mondo”. Per noi è come un papà”. Affiorano le soddisfazioni per i progetti realizzati, dal Musa ad Arcos.“Nei miei dieci anni alla provincia -spiega l’ex presidente- regalammo un trattore ad un vescovo del Congo, che doveva sfamare 300 bambini orfani di guerra. Facciamo solidarietà. Superiamo gli egoismi. Cominciamo a mettere dei piccoli semi”.






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