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Direttore Antonio Esposito

Donne in cerca di Umanità e "Colloquio" al Mulino Pacifico - Storie dure e tristi d'amore e sogni dal carcere di Poggioreale
 

sab 11-01-2025 16:56 n.547, a.e.

Donne in cerca di Umanità e "Colloquio" al Mulino Pacifico

Storie dure e tristi d'amore e sogni dal carcere di Poggioreale


Parlano della società come una giungla, fatta di muri e cancelli invalicabili. Ma la situazione non cambia quando vanno a trovare i parenti in carcere. Le tre donne che aspettano di entrare rivivono un calvario. Nell’attesa interminabile si sprigionano i racconti delle loro storie. Uno sfogo di tristezza e di speranza che fa nascere tra loro una solidarietà. Questo il filo conduttore dello spettacolo “Il Colloquio”, portato in scena al Mulino Pacifico dal Collettivo Lunazione con la regia di Eduardo Di Pietro.

Siamo a Poggioreale. Le donne arrivano col loro carico di dolore. Qualcuna cerca di “arrangiarsi” anche nella fila vendendo sigarette e caffè, una porta al marito una frittatina e il filmino del matrimonio, perché si è da poco sposata, un’altra nasconde il telefonino nella scarpa. Per farsi compagnia, hanno bisogno di parlare, perché altrimenti il tempo non passa, è sempre fisso sulle 6,30. Vengono da situazioni disperate. Ognuna vorrebbe dominare sull’altra. Perché conoscono solo la legge della giungla.

Nei panni delle donne ci sono gli attori Renato Bisogni, Alessandro Errico e Marco Montecatino, che interpretano dialoghi incalzanti ed anche zuffe feroci, con intensa fisicità. Si calano nelle vite delle protagoniste con sentimento e ruvidezza. Il linguaggio è  sciolto e vivo, da quartieri napoletani. Qualcuna sbotta: “Perché nun te fanno sapè niente? Simm bestie? C’è quella che ha fatto la comparsa in “Un posto al sole”. Tutte concordano sul fatto che quello dello spettacolo è “nu munn spuorco”.

Le risate esplodono quando una legge sul giornale che un “cesso d’oro”, un gabinetto aureo, è stato venduto a un milione di euro. Quella che chiamano “Core e fierro” manifesta il suo sogno: “Non voglio fa sta vita ‘e merda. Sono stanca di fare ‘a mamma e ‘o padre. Voglio essere libera. Lo so che i figli so’ a cosa più bella”. All’improvviso arriva la pioggia. Una apre un ombrello rosso. “Venite -dice- non si paga”. La giovane sposa esclama: “Me piacesse e i’ ncopp ‘o Vesuvio, se vere Napoli e ce sta più cielo”



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