 La tematica è suggestiva. Quelle figure femminili che volano, venendo da tutto i mondo, per riunirsi a Benevento, intorno al Noce Magico, hanno sempre suscitato curiosità ed interesse. Perché scelsero proprio il capoluogo sannita? Quando è nata questa leggenda? Perché non sfruttarla in chiave turistica? Partendo da questi interrogativi, la Fondazione Terre Magiche Sannite ha pensato di proporre il “Parco delle Streghe”, che è stato illustrato nel convegno su “Donne, Magia e Territorio”, svoltosi presso l’Unifortunato.
Una sorta di Disneyland, che dovrebbe nascere presso il fiume Sabato, dove attualmente si trova il Parco De Mita. L’amministrazione di Benevento sembra entusiasta e potrebbe inserirlo nel Piano Urbanistico Comunale. Il sindaco Clemente Mastella ha ipotizzato che lo scenografo potrebbe essere Dante Ferretti, tre volte Premio Oscar. “Siamo in una fase buona, non all’esordio -dice il primo cittadino- è un parco a tema interessante. Ci stiamo lavorando. Spero di recupere dei soldi. Vediamo”.
Quelli di Terre Magiche Sannite hanno sprigionato una fertile fantasia. “Il nostro modello è il Castello di Dracula -fa sapere Mario Collarile, presidente del Comitato Scientifico- dobbiamo far venire gente da tutto il mondo. Già molti mi chiedono: “Come farete col traffico?”. All’ingresso del Parco ci sarà un Grande Albero. Le Scuole di Danza eseguiranno il Sabba tutti giorni. Ci saranno processi, roghi, giochi per bambini, una sala torture, cinema e biblioteca, dove raccoglieremo tutti i libri esistenti sull’argomento”.
“Le prime tracce di questa leggenda -afferma lo studioso Paolo Portone- risalgono al 1469, quando Benevento diventò la Mecca della Stregoneria. La presenza del Noce Magico ha radici nel periodo longobardo. Con San Bernardino da Siena e la Santa Inquisizione iniziarono i primi processi. Le streghe erano in gran parte fattucchiere. La parole Strega è un’invenzione e deriva da Strix, che significa uccello. Io sarei più portato a chiamarlo “Parco delle Janare”. La città dove ci sono stati più roghi è Como”.
Il rapporto “intrigante” della donna col diavolo è stato diffuso soprattutto dalla chiesa, per mettere in discussione e limitare la libertà sessuale del soggetto femminile. Chi usciva fuori dagli schemi era considerata ribelle, dotata di arti diaboliche. “Le streghe sono rigorosamente beneventane -osserva Elio Galasso- venivano a danzare intorno al Noce in onore del loro sovrano Lucifero. Esse sono connesse con la Dea Madre Afrodite e con Iside, che col Cristianesimo fu sostituita dalla Madonna”.
Secondo gli studiosi, l’attività persecutoria delle Streghe non è molto presente a Benevento. Si parla di tre donne condannate nel 1500. Una, che fu processata nel 1598, accusata di aver affatturato alcuni uomini, fu mandata via con penitenza. Il magico mondo stregonico è comunque un patrimonio immateriale, folclorico e culturale, distintivo di un territorio. “Con la nostra proposta -conclude Carmine Ricciardi- offriamo un’opportunità alla città. Ci sarà anche un premio per chi si batte in difesa delle donne”.

|