Attualità     Politica     Cultura    Reportage     Opinioni    Chi siamo    Contatti    Credits     

Direttore Antonio Esposito

Il tesoro salvato di Castelpagano tra Elmi, Vasi e Lucerne - L'appello di Nuzzo: "Chi ha reperti li restituisca alla comunità"
 

mar 03-06-2025 16:53 n.607, a.e.

Il tesoro salvato di Castelpagano tra Elmi, Vasi e Lucerne

L'appello di Nuzzo: "Chi ha reperti li restituisca alla comunità"


“Abbiamo trasformato un atto di illegalità in occasione di crescita culturale. Questi 398 reperti recuperati nell’abitazione di un imprenditore di Castelpagano, rappresentano un patrimonio inestimabile. Si tratta di frammenti di un’identità collettiva, testimoni silenziosi di una civiltà che ha plasmato il nostro territorio. Le casse sequestrate erano nove, ne sono state aperte solo sette. Questa operazione dimostra che lo Stato c’è. Faccio un appello a chi detiene reperti archeologici a restituirli alla comunità”.

Con queste parole, il sovrintendente di Benevento e Caserta, Mariano Nuzzo, saluta l’esposizione degli importanti ritrovamenti nella grande sala del Centro Operativo di Viale degli Atlantici, davanti alle autorità cittadine e ad alcune classi della Scuola Elementare San Filippo di Benevento. Come si è arrivati a questo autentico tesoro? “E’ stato un bel lavoro di squadra -osserva Gianfranco Scarfò, procuratore della Repubblica- scaturito a “strascico” da un’ indagine sui finanziamenti pubblici”."Questa -rileva Alessandro Barbera, comandante regionale della Guardia di Finanza- è l'Italia bella che funziona".

La mostra dei reperti, allestita sul pavimento e sui tavoli, davanti ai relatori, è un colpo d’occhio di grande fascino. Sui vasi sono raffigurate scene di simposio, con tanti che bevono vino. C’è una lunga fila di statuine votive, monete, lucerne, oggetti per le tombe. Spiccano un elmo in bronzo apulo-corinzio ed una capanna fittile di epoca etrusca. “Molti vasi -spiega il funzionario Simone Foresta -presentano dei fori, segni dell’attività dei tombaroli. Nei contesti funerari c’è il concetto di morte del tempo”.

I reperti provengono dal Lazio, dalla Puglia e dal Sannio caudino e risalgono a periodi storici diversi, che vanno dall’VIII secolo a. C. fino agli ultimi imperatori romani. Una mole di testimonianze preziose, recuperate grazie alla sinergia tra Magistratura, Sovrintendenza e Guardia di Finanza e che ora attendono di essere divulgate. Perché tutti possano conoscere le meraviglie che possono venire “Dalla Storia negata alla Storia restituita”. “Valorizziamo anche il dinosauro Ciro che si trova qui incatenato -chiede Nino Lombardi, presidente della provincia- liberiamolo e immettiamolo in un percorso itinerante”.

I ritrovamenti di Castelpagano confermano il ruolo di Benevento, come punto di passaggio obbligato per la Puglia, la Grecia, e l’Asia Minore. Negi anni scorsi, nel capoluogo sannita sono venute alla luce tante “perle” archeologiche. Come a Santa Clementina. Quando potremo vedere una mostra sulla Benevento Romana? “Questa esposizione -fa sapere Foresta- sicuramente si farà. Ci vuole ancora tempo. Il futuro di Benevento è il suo passato. Presto esporremo un monumento romano”.



Categ Cultura, letto 282 volte
 

 
  Apri WhatsApp   Apri Tweeter