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Il libro di Melania Petriello sui figli che cercano le madri - "Racconto storie vissute di dolore, d'amore e di libertà"
 

dom 08-06-2025 16:18 n.610, Antonio Esposito

Il libro di Melania Petriello sui figli che cercano le madri

"Racconto storie vissute di dolore, d'amore e di libertà"


Li chiamano “Figli della Madonna o dell’Amore”. Molti, appena nati, sono messi in vetrina nella “Ruota degli Esposti” dell’Annunziata di Napoli. Quando crescono, vogliono conoscere le loro madri, anche se sono affezionati alle famiglie che li hanno adottati. Ma il percorso per arrivare alla verità è lungo ed impervio. Per fare luce su queste storie, la giornalista beneventana Melania Petriello ha scritto il libro “La strada di Casa - Figli in cerca delle origini”, pubblicato per le edizioni Round Robin.

C’è il pubblico delle grandi occasioni alla libreria Ubik di Benevento, ad ascoltare le parole commosse dell’autrice, che racconta tutti i retroscena del suo lavoro giornalistico, gli incidenti, come il furto del telefonino, dove teneva tutto registrato, la disperazione e il grande sforzo di ricordare le emozioni e i volti delle persone incontrate. La ricerca delle radici è ostacolata da leggi inadeguate. Come si può conciliare il diritto delle madri di partorire in anonimato con quello dei figli a conoscere le loro origini?

L'inchiesta pone un problema complesso ed apre tante domande. Riguarda circa mezzo milione di persone in Italia, che vorrebbero sapere “a chi appartengono”. “Molti non trovano risposte- rileva Petriello- rimangono come in un Limbo. Ho ascoltato tante storie, perché come giornalista mi interessano le vite degli altri. Si è creato un clima di fiducia. Mi sono sentita amica e sorella di tante madri. Credo che il lavoro dei giornalisti non potrà essere sostituito da nessuna Intelligenza Artificiale”.

Il dialogo con la scrittrice è condotto con garbo da Isabella Pedicini, Antonio Di Fede e Claudia Benassi, giornalista di La7 e autrice con Aldo Cazzullo di ”Una giornata particolare”, che legge la storia di Rossella. “La ragazza aveva 17 anni, quando nel 2006 partorì un figlio. S’innamora di un ragazzo, che dice di amarla. Quando scopre di essere incinta, non immagina il Golgota che ha da risalire. Lui minaccia di ammazzarla insieme al bambino. Rossella dice no all’aborto. Partorisce in anonimato, trova la libertà”.

“Nel mio libro -sottolinea Petriello- nessuno odia nessuno. Ci sono solo parole d’amore. Ho parlato con Anna, fondatrice del Comitato per la Ricerca delle Origini, che scoprì in un cimitero del Canada il nome della sua mamma napoletana. La prima traccia è la cartella clinica”. Tra quelli che sognano di trovare “la strada di casa” c’è anche la romana Marisella del 1934. Quando si arriva quasi al traguardo finale, tante madri sono già morte. “Dedico queste pagine -dice Petriello- ai diritti delle donne e degli amori liberi”.

L’autrice ha promesso che non scriverà mai romanzi, ma il ritmo narrativo c’è ed è avvolgente. Fa da anni la giornalista, mestiere che ha scelto quasi per vocazione fin da ragazza. Ha lavorato alla Rai, a La7 ed ultimamente a Canale 5 con Myrta Merlino. Sulla sua formazione hanno inciso molto le sue origini. “Sono figlia -scrive- di una storia meridionale. Di una famiglia povera e antifascista. Eravamo emigrati, contadini, lavoratori. Mio nonno di Moiano era partigiano e socialista. Sono nata dalla parte giusta della storia”.



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