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Fiaccole e voci contro le guerre da Piazza Orsini a Santa Sofia - Accrocca: "Vorrei che da Benevento partisse un movimento"
 

ven 13-06-2025 19:15 n.613, a.e.

Fiaccole e voci contro le guerre da Piazza Orsini a Santa Sofia

Accrocca: "Vorrei che da Benevento partisse un movimento"


“Aiutatemi anche voi a costruire ponti, col dialogo, l’incontro, ad essere un solo popolo sempre in pace. Grazie per esserci stati, per aver voluto dire con la vostra presenza “Basta allo stato attuale e scandaloso delle cose”. Davanti alla chiesa di Santa Sofia ci sono dei cesti, dopo potete mettere quel che resta delle fiaccole. Lasciamo la piazza più pulita di come l’abbiamo trovata”. Con queste parole l’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, saluta la gente che ha partecipato numerosa alla “Fiaccolata per la Pace”.

Il corteo silenzioso parte da Piazza Orsini, sale per Corso Garibaldi ed approda in Piazza Santa Sofia. Sfilano i giovani dell'Azione Cattolica, i Boy Scout e l’Agesci, la Caritas e la Croce Rossa Italiana,  i Volontari della Protezione Civile e del Corpo Infermieri, Beneslan, l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e quella degli Arbitri, Libera e la Cgil. Qualcuno porta bandierine coi colori dell’Ucraina e della Palestina,  c’è chi indossa un mantello con la stella di David.

Un fiume colorato,  tante voci unite contro le guerre del mondo. “Tacere non è più possibile -esclama l’arcivescovo dalla pedana sistemata davanti alla chiesa- rispetto a quello che sta accadendo a Gaza, in Ucraina, in tante zone dell’Africa e in altri luoghi dimenticati da tutti. Condanniamo senza riserve l’aggressione russa all’Ucraina,  l’azione compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023. Ma i terroristi non sono il popolo palestinese, come il governo di Netanyahu non è il popolo d’Israele”.

L’iniziativa della diocesi di Benevento mira a scuotere le coscienze, perché anche una piccola città porti il suo granello di sabbia alla costruzione di un movimento più vasto. “Non possiamo assistere inerti -continua Accrocca- al massacro. Se non si muovono i potenti, dai piccoli si levi la voce dello sdegno di fronte alla crudeltà disumana di un gruppo ristretto di governanti, per dire: "Non nel mio nome". Fermiamo la logica predatoria e coltiviamo la “convivialità delle differenze”, come diceva don Tonino Bello”.

La bussola della manifestazione sono le parole di Papa Leone XIV, “Per una Pace disarmata e disarmante”, che spiccano su un grande striscione. La presenza dei giovani è  incoraggiante. Il discorso dell’arcivescovo pone domande concrete. Quanto è fiorente l'industria italiana delle armi? Qualcuno le vende alla Russia e ad Israele? Quante armi l’Italia invia in Africa, in Asia o in America Latina? “Disarmiamo -auspica Accrocca- le parole, il cuore e le mani. Le guerre sono sempre mosse da grossi interessi di pochi. Vorrei che da Benevento partisse un movimento, che si diffondesse in tante città”.






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