|  Quel discolo che diventò santo, che lasciò agi e ricchezze per sposare Sorella Povertà, fu considerato pazzo anche da suo padre Bernardone. Da questa scelta “rivoluzionaria” prende le mosse lo spettacolo “Forza Venite Gente”, andato in scena al Teatro Romano di Benevento. Un musical leggero e profondo, snello e coinvolgente, sulla vita e l’opera di San Francesco, accolto con sincera emozione e simpatia dal folto pubblico beneventano. Per l’intreccio felice di parole, musica e movimento.
Siamo in una piazza di Assisi, dove i ragazzi sono intenti a giocare e a fare baldoria, quando uno di loro decide di dedicarsi al prossimo. Si chiama Francesco e appartiene a una famiglia ricca. Si spoglia di tutto, vuol vivere di elemosina e a piedi scalzi. Crea l’Ordine dei Frati Minori. Sulla sua scia s’incammina anche Santa Chiara che fonda le Clarisse. Nei panni del frate c’è Michelangelo Nari, che recita e canta con fresca intensità. Nel ruolo di Bernardone c’è Mauro Mandolini, che spicca per padronanza scenica.
Comincia così l’avventura dei francescani. “Andiamo, andiamo, 24 piedi siamo -ripete il festoso coro- andiamo da Messer lo Papa, chiediamo la mano di Madonna Povertà”. Francesco ha sentito una voce dall’alto: “Va e ripara la mia Chiesa”. E non si è fatto pregare due volte. Ha annunciato al padre e al suo paese: “Voglio essere povero, voglio essere libero”. Vuole portare la pace nel mondo e per questo parla anche con gli animali, ammansisce il lupo di Gubbio e sconfigge anche il Diavolo.
Le voci di Giulia Gallone, che fa la Cenciosa, e di Giulia Cecchini, che interpreta Santa Chiara, colorano di ironia e dolcezza il ritmo del musical. Niente e nessuno può fermare Francesco, che vuole portare amore al posto dell’odio. Il contrasto tra padre e figlio è ben costruito e spesso suscita un sorriso. Particolarmente suggestivo il dialogo cantato con la Bianca Luna, che “nulla vede e nulla sa”, ma viene invocata perché diffonda pace a questa umanità. La coralità degli artisti è impeccabile.
Per Francesco arriva la morte. Dopo soli due anni viene fatto santo. La sua storia continua in Paradiso. Nella compagnia si distinguono anche Benedetta Iardella (La povertà), Michele Perrotta (Il Diavolo) e Luca Bacci (Il Lupo). Lo spettacolo, scritto da Mario e Piero Castellucci, va in scena dal lontano 1981. La regia è di Ariele Vincenti. “Oggi per noi -annuncia Nari- comincia la nuova tournee estiva. Sostenete l’Associazione Andrea Tudisco per i bambini oncologici”. Sul palco sale anche l’art director Michele Paulicelli. Chiusura in allegria e con il "Cantico delle Creature". “Il pane e il cielo -cantano- sapore non ha, se il tuo pane non è libertà”.

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