|  Angiolella voleva volare, fuggire dal marito cattivo, che la prendeva a botte. Fu accusata di stregoneria e condannata. Rita era conosciuta come la “Stranculatora”, perché aiutava i malati nella “buona morte”. L’avvocato Nicolò aveva difeso i contadini contro i nobili possidenti, vinse la causa, ma pagò con la vita. Le loro storie vengono riportate alla luce dallo spettacolo “Settàneme”, andato in scena presso l’Arena dell’Arco del Sacramento a Benevento per la rassegna promossa da "I MattAttori".
Uno rappresentazione accurata su alcune figure del folclore delle nostre terre, allestita dal “Teatro Il Bianconiglio” di Eboli, scritta e diretta da Bruno Di Donato. Con tanti punti in comune col Sannio. A cominciare dalla leggenda delle streghe. Qui si parla di Angiolella Russi di Laurino, “fattucchiera d’amore”, interpretata con scioltezza da Ludovica La Monica Angeloro. C’è anche Maria Longa, che metteva tanta paura alle ragazze nei vicoli di Benevento. Bastava vedere solo una sua ombra per scappare.
Sullo sfondo c'è un Noce Magico, intorno al quale si riuniscono sette anime, per raccontare la loro vita e i motivi della loro morte. Vogliono che si sappia la verità, spesso schiacciata dalle malelingue di paese. Chiedono perdono per i peccati. Sono voci disperate, sospiri di vento, spiriti volanti. Il loro racconto è struggente. C’è Isabella, murata viva dai fratelli per gelosia, don Domenico, fattosi prete solo per campare. Il loro grido è uno solo: “Non ci dimenticate. Qui dove siamo pare ch’è semp’ scuro e semp’ notte”.
Le parole sono accompagnate da musiche, canti e danze popolari. Gli attori si calano con intensità nei panni dei personaggi. Con Di Donato e Angeloro completano il cast, Lucia Lanzara, Antonio Inverso, Carla Virgilio, Sarah Perrotta e Maria Molinari. Quelle vite spezzate dalla superstizione e dall’ignoranza rimpiangono la loro libertà e i loro amori. “Chi ha avuto ‘o curaggio è murì a primavera- cantano le anime- nun sape quant’ è bello a fa l’amore sott’ ‘a luna quann’ è sera”.
Lo spettacolo “Settàneme” ci lascia una profonda riflessione: “Sulo ca’ fantasia, facimm’ fessa ‘a morte”. La rassegna teatrale all’Arco del Sacramento è collegata al “Premio Antonio Sorgente “ Don Saverio”, i cui vincitori saranno resi noti il prossimo 7 settembre presso la Fagianella. “Con questa iniziativa -rilevano soddisfatti Ludovico Guerriero e Sandra Salierno dei MattAttori -abbiamo riaperto l’arena dell’Arco del Sacramento, coinvolgendo compagnie di Napoli, Salerno, Roccamonfina, Eboli e Benevento”.

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