|  Le parole di Fiorella Mannoia illuminano le notti di maggio, d’estate e di tempesta, ci ricordano che “ognuno ha la sua parte in questa grande scena…C’è chi fa ancora la guerra, chi non conosce vergogna, chi si dimentica…Ci vorrebbe più attenzione, se si parla della vita, se si parla di persone”. Sta in questi versi, tratti dalla canzone “Il peso del coraggio”, il cuore del concerto “Fiorella Sinfonica”, svoltosi in Piazza Cardinal Pacca per la rassegna “Benevento Città Spettacolo”, diretta da Renato Giordano.
“Il valore aggiunto di questo viaggio -rileva la cantante- è questa orchestra meravigliosa, la “Saverio Mercadante” di Altamura, guidata dal maestro Rocco De Bernardis, che ha dato nuova vita ai miei brani. Tra gli arrangiatori c’è anche Alterisio Paoletti, presente qui stasera”. La musica prende subito il volo, intrecciando storie di amori davanti ad un “caffè nero bollente” e inni alla libertà e alle lotte delle donne, con “Combattente”, “Nessuna conseguenza” e “Come si cambia”.
“C’è una campagna -spiega Mannoia- per sostenere i Centri Antiviolenza e c’è l’Associazione “Una Nessuna, Centomila”, molto impegnata su questo tema. Abbiamo raccolto tre milioni d euro. Per questa battaglia suoneremo prossimamente in Piazza Plebiscito a Napoli. Mi rivolgo ai papà. Non c’è nessuna guerra delle donne contro gli uomini. Dite ai vostri figli che il rifiuto di una donna non è un insulto alla virilità, che quando una donna dice no, è no”. Il messaggio è sottolineato dagli applausi del pubblico.
I momenti coinvolgenti sono tanti. L’emozione sale, quando arriva “In Viaggio”, dove la cantante, nei panni di una madre, scrive una lettera ad una figlia immaginaria, che dovrà andare via per lavoro o per altro. “Domani partirai –canta con dolcezza- non ti posso accompagnare, non ho altro da offrirti, solo le mie parole. Ma una notte d’estate ti verrò a cercare, ti verrò a parlare”. C’è l’intenso e raffinato omaggio ad alcuni cantautori, con “Io vivrò senza te”, “Giovanna D’Arco”, “Pescatore” e “Margherita”.
Il racconto diventa politico. “Il mondo -dice- si è evoluto grazie ai disobbedienti, da Eva a Galileo. Dobbiamo ubbidire solo alla nostra coscienza. Pensavamo di cambiare il mondo e invece viviamo in tempi spaventosi, con una guerra nel cuore della democratica e civile Europa e la tragedia di Gaza. Una ferita aperta, che non mi fa dormire la notte, Non ho mai visto tanta disumanità, un accanimento così feroce. A Gaza si muore di fame. Non possiamo tacere”. La gente si alza in piedi e Mannoia si commuove.
Il concerto riparte con “Sally”, “Che sia Benedetta”, “Mariposa” e “Quello che le donne non dicono”. Ma a Benevento la cantante romana non se la sente di andarsene senza un omaggio a Pino Daniele. Cambia l’abito e torna con “Terra mia”. Saluta con “Il cielo d’Irlanda”, danzando in lungo e in largo sul palcoscenico, gioca e fa una giravolta anche col direttore d’orchestra. Chiude con “Il Disertore”. “Voglio cantarla da sola- afferma- perché esprime tutto il disprezzo, da me condiviso, per tutti i potenti del mondo”.


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