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Direttore Antonio Esposito

Sul "Ponte Pagliuca" sventola la bandiera della Palestina - Una ragazza: "Mi sentivo inutile, ma stasera sono pił leggera"
 

ven 05-09-2025 17:19 n.641, a.e.

Sul "Ponte Pagliuca" sventola la bandiera della Palestina

Una ragazza: "Mi sentivo inutile, ma stasera sono pił leggera"


Il ponte “Silvano Pagliuca” pieno di gente, con tante bandiere e barchette di carta, venuta per solidarietà con le navi che partono per Gaza, è davvero uno spettacolo. Gli stessi organizzatori sembrano sorpresi da questa affluenza massiccia. Gli abitanti del quartiere sono tutti sui loro balconi e guardano incuriositi. La manifestazione mira a sostenere la missione della “Global Sumud Flotilla”, organizzata per portare cibo, acqua e medicine al popolo palestinese, da 700 giorni sotto l’oppressione brutale di Israele.

“La risposta di Benevento -osserva Lelio, uno di promotori- è meravigliosa. Molti hanno avvertito il bisogno di farsi sentire, per sostenere la spedizione umanitaria. Lo svuotamento di Gaza, casa per casa, carrarmato per carrarmato, punta a realizzare la Grande Israele. Questo “genocidio” ha radici lontane, che vanno oltre il 7 Ottobre. C’è poco spazio per il dialogo. La mobilitazione è importante per rompere l’assedio di Gaza”. Sul ponte risuonano gli slogan “Palestina Libera “ e “Il loro grido è la nostra voce”.

Si parla col megafono. Sono in tanti ad intervenire. “Mi chiamo Mathar -fa sapere un ragazzo- sono di Gaza. Speriamo che il ponte regga. Faccio parte del Collettivo Hurriya. La striscia di Gaza è come Napoli. Immaginatela con tanti palazzi caduti. Per i palestinesi è in atto una deportazione. Il disegno israeliano ha un’anima colonialista. Diamo ai popoli la libertà di determinare il proprio destino”. Ci sono tante associazioni, l’Anpi, la Cgil, i partiti della sinistra, c’è tanta società civile, tanti giovani e bambini.

“Abbiamo scelto un ponte -dice Michele Martino di Libera- non a caso, perché unisce due sponde. Qui non abbiamo il mare, ma il vento della speranza, della pace e dell’indignazione. Il nostro governo deve avere il coraggio di rompere ogni relazione col governo di Israele. Il ministro degli esteri deve dirci quante armi l’Italia manda a Netanyahu. Buon vento agli attivisti della “Global Sumud Flotilla”. C'è Raffaele Simone che ricorda Gaza come culla di una grande civiltà e legge i versi di due poetesse. Una di esse, Hiba Abu Nada, è stata uccisa dalle bombe israeliane il 20 ottobre 2023".

Una ragazza si commuove. “Spesso -osserva- mi sento totalmente inutile, pensando a quello che sta avvenendo dall’altra parte del mare. Ma stasera sono veramente contenta, sono un po’ più leggera, grazie a tutti voi, che state qui. Palestina libera, fino alla vittoria”. C’è chi ricorda che a Benevento opera la Leonardo, una delle più importanti fabbriche di armi. “Facciamo un presidio -propone Floriana- proprio lì davanti. La resistenza di Gaza riguarda tutti. E’ una lotta antimperialista. Non fermiamoci”.






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