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La metamorfosi di Simone Sala da Franz Listz a Michel Camilo - Il pianista molisano mattatore del concerto al San Vittorino
 

sab 22-04-2023 15:53 n.307, a.e.

La metamorfosi di Simone Sala da Franz Listz a Michel Camilo

Il pianista molisano mattatore del concerto al San Vittorino


Un concerto metamorfosi, dal classico al jazz. Una partenza intimistica e rapsodica con Franz Listz, per riscaldare l'atmosfera dell'Auditorium San Vittorino di Benevento, con i tocchi vibranti di Simone Sala al pianoforte, per aggiungere un altro tassello effervescente alla rassegna promossa dall’Accademia di Santa Sofia, con la consulenza artistica di Umberto Aucone. Poi il "Simone Sala Trio" percorre le strade del caldo sound brasiliano.

"Franza Listz -spiega Sala, che ringrazia il maestro Salvatore Orlando- era eclettico, un pò come il Damiano dei Maneskin dell'800, ma sapeva anche suonare. Si sposò tre volte e  poi si fece abate. Abbiamo scelto un brano ispirato alla Divina Commedia, nella sua ardita versione, con la Fantasia quasi Suonata, intitolata "Apres une lecture du Dante" , che sprigiona in musica tutte le impressioni e le sensazioni scaturite dal mondo dantesco".

L'avvio è in pefetta sintonia col concerto, chiamato per l'occasione "Non esistono i generi musicali". "L'omaggio a Listz -osserva Monica Carbini, addetta stampa- è condensato in quindici minuti di umano furore e sentimenti contrastanti. Le mani di Sala corrono infervorate sulla tastiera, inseguono con impeto le orme del suo mito. Simone Sala, passa poi a Rachmaninov con due composizioni dense di patos e tangibile oscurità:  il Prelude op.23 n.4 e l’Etude Tableaux op.39 n.9. Due esecuzioni mirabili e trascinanti".

Nella seconda parte del viaggio musicale, il pianista molisano si immerge nel grande mare del jazz, in particolare nelle sonorità ritmiche sudamericane di Michel Camilo, nato a Santo Domingo nel 1954, compositore che si destreggia tra il mondo classico e il Jazz. Per rendere più scintillante il concerto, accanto a Sala, si rimboccano le maniche, Lorenzo Mastrogiuseppe al basso e Oreste Sbarra alla batteria. Un trio consolidato da tempo.

La scaletta  si elettrizza con i pezzi più noti di Camilo, da Tropical Jam a Caribe, da From Within a On Fire. I musicisti  sfoggiano spericolati virtuosismi e sfrenate galoppate. L'istrionico Sala suona e dirige, lascia che gli altri due si mettano in luce coi loro strumenti e così spiccano i  talenti di Lorenzo Mastrogiuseppe e di Oreste Sbarra, definito da qualcuno  “Uomo Batteria”, per la sua inesauribile e pirotecnica verve. Alla fine arriva la pennellata sentimentale di Arturo Caccavale con la sua tromba dolce.



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