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Direttore Antonio Esposito

Corpi e volti di Caravaggio in potenti quadri teatrali - Uno scenario dinamico come quello di Ciro, lo Scipionyx
 

dom 30-04-2023 21:16 n.311, a.e.

Corpi e volti di Caravaggio in potenti quadri teatrali

Uno scenario dinamico come quello di Ciro, lo Scipionyx


Dal "Canestro di Frutta" alla "Crocifissione di San Pietro", dalla "Resurrezione di Lazzaro" a "San Francesco in Estasi", dall'Adorazione dei pastori a San Giovanni Battista, i quadri più importanti di Caravaggio hanno preso corpo davanti ai nostri occhi. Con movimenti leggeri ed intensi, con ritmi dolci e vibranti. Per dare vita allo spettacolo "Per Grazia Ricevuta", in un assorto ed attento  Auditorium Sant'Agostino, per la rassegna promossa dall'Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con Unisannio.

Una messa in scena originale e coinvolgente, realizzata dagli attori Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis e Antonella Parrella del Gruppo Teatri 35. La costruzione delle tele, dei personaggi, delle luci e dei colori è stata "accarezzata" dalle musiche di Tchaikovsky, Mozart, Albinoni e Sibelius. La bellezza di queste "Tableux Vivants", dedicate all'opera di Caravaggio, si è manifestata con naturalezza ed umanità, nei volti tesi e delicati, nelle ansie del vivere, nei chiaroscuri e nelle muscolature.

"I capolavori pittorici di Caravaggio (1571 – 1610) -scrive Monica Carbini, addetta stampa- rivivono in questo spettacolo singolare, oggi raro, ma dalle origini devozionali antichissime, attraverso continui travestimenti, come in una danza senza fine, magicamente trasformati, rivelando segreti inesplorati, frutto di un lungo studio appassionato, che punta a rappresentare ed incarnare tutta la potenza drammatica delle immagini caravaggesche. Un ingranaggio perfetto, teatralizzato, estatico e carnale".

L’atmosfera sacrale, creata dagli attori, così perfettamente immedesimati e immersi nel flusso emotivo tra opera e musica, ha suscitato negli spettatori  una commossa partecipazione e  un rispettoso silenzio. Tanti hanno assistito in piedi allo spettacolo per vedere e cogliere meglio tutte le sequenze costruttive delle opere. Nelle scene spiccano il bianco delle vesti e il rosso delle tuniche, che segnano l'alternanza tra dolore e pietà, peccato e rinascita, Calvario e Resurrezione.

Il gruppo Teatri 35 ricostruisce mirabilmente il paesaggio umano del mondo caravaggesco, così come i paleontologi hanno ridisegnato la laguna in cui è vissuto lo Scipionyx Samniticus, venuto a galla sui monti di Pietraroja. Uno scenario illustrato sotto forma di dialogo, prima dello spettacolo, dai docenti universitari Ornella Amore e Raffaele Fistola, che ci hanno condotto “A spasso con Ciro cento milioni di anni fa”, sulle tracce del cucciolo di dinosauro più famoso del mondo.

"La scoperta dei fossili -hanno osservato Amore e Fistola- sul Massiccio del Matese risale alla fine del settecento, quando una ricca fauna ittica apparve con le terre emerse. L'importanza di Ciro consiste nella integrità delle sue parti intime, con lo stomaco, pezzi di cuore e con l'intestino, che contiene gli ultimi suoi pasti, tra cui la coda di un lucerolone chiamato Tuatara. Con le nuove tecnologie abbiamo immaginato il suo ambiente, riuscendo finanche a riprodurre il suo squillante verso".







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