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Laurina a Valery: "L'amante è mio e lo voglio tutto per me" - La Napoli di Roberto Bracco in scena al Mulino Pacifico
 

dom 28-05-2023 16:24 n.322, a.e.

Laurina a Valery: "L'amante è mio e lo voglio tutto per me"

La Napoli di Roberto Bracco in scena al Mulino Pacifico


“Tu devi lasciare stare Riccardino Negri perché è mio amante e lo voglio tutto per me, altrimenti dico tutto a tuo marito e faccio scoppiare uno scandalo”. Con questa minaccia, la cocotte Laurina Corbari si presenta a casa del dottore Arletti e avverte Valery, moglie dell’illustre ortopedico. Il nocciolo dello spettacolo “Ad Armi corte” si squaderna subito sul palcoscenico all’aperto del Mulino Pacifico di Benevento, per la rassegna “Racconti per Ricominciare”. Si parte con allegre musichette orali e burleschi movimenti.

La vicenda è intrigante, rivela lo stile dinamico e frizzante dell’autore, Roberto Bracco (1861-1943), notissimo giornalista e drammaturgo della Napoli a cavallo tra otto e novecento, prolifico scrittore di drammi e commedie, che già nel 1906 auspicava il voto per le donne e che per le sue idee fu osteggiato dal regime fascista. “Questa commedia -sottolinea il regista Giovanni Meola- è leggera, ma non superficiale, mette alla berlina il paternalismo e i costumi dell’epoca”.

Il dialogo tra le protagoniste è serrato. La contesa dell’amante è spregiudicata. Spuntano lettere per fissare segreti appuntamenti pomeridiani. Le due donne “spasimanti”, interpretate con elastica grinta da Solene Bresciani e Irene Latronico, sembrano duellare,  come nelle antiche sfide per amore, ma poi si sciolgono in ragionata intesa tra “colleghe”.  Sotterrano l’ascia di guerra. “Meglio una rivale viva -dirà Laurina- che una rivale morta”. Ad assecondarle con fine garbo Vincenzo Coppola, nei ruoli del dottore e dell’amante.

Nell’atto unico di Bracco affiora un delizioso affresco delle arti femminili, degli stratagemmi  più convincenti per una convivenza possibile, senza precipitare nelle tragedie. I fatti, che si svolgono in Via Toledo, dove il dottore Arletti ha casa e studio clinico, descrivono anche un contrasto sociale. La paura dello scandalo nell’ambiente borghese, consiglia le due donne a firmare una pace, che non si sa quanto durerà. Sotto la cenere le passioni sono pronte a rifiorire e a rivivere con rinnovata allegria.

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