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Direttore Antonio Esposito

La felicità di Renato Giordano per il brand ritrovato del festival - Il sindaco Mastella: "Chi critica è sparlatore e ideologo del nulla"
 

ven 15-09-2023 22:33 n.362, a.e.

La felicità di Renato Giordano per il brand ritrovato del festival

Il sindaco Mastella: "Chi critica è sparlatore e ideologo del nulla"


“Ci sono degli sparlatori nati, che avrebbero bisogno della “briglia della comare”, come diceva Antonio Gramsci. Abbiamo registrato 100 mila presenze in sei giorni. Per molti sembra naturale. Quei ragazzi venuti per Geolier hanno fruttato molto per i locali del centro. Il festival, insomma, segue un pò il modello di “Quattro Notti e più di Luna Piena”. Nessuno fa presentazioni di libri, parla di medicina, come noi. Per me la cosa va benissimo. La formula rimane in piedi. C’è chi pratica l’ideologia del nulla. A me piace il popolare, mi piace Sanremo. Non sono per cose criptiche, vanesie e vanitose”.

Con queste aspre parole il sindaco ha aperto la conferenza stampa per tracciare un bilancio di “Benevento Città Spettacolo”. Chi fa osservazioni e critiche, si permette di suggerire consigli e proposte sulla rassegna beneventana, viene bollato da Clemente Mastella come “sparlatore” e “ideologo del nulla”. La posizione dell’assessore alla cultura, che parla quando il sindaco è già andato via, si muove invece su un altro binario.

“La direzione artistica -ha osservato Antonella Tartaglia Polcini- ha la sua visione culturale, ma siamo aperti al confronto. L’attenzione mediatica c’è stata, faremo una rassegna stampa. La città ha avuto visibilità. Il mio amore per il teatro è stato ampiamente appagato da Ivana Monti. Chiediamo un atteggiamento dialettico e positivo. La rassegna va verso i 50 anni. Guardiamo con rispetto questa “bella signora”.

La conferenza si è svolta in modi e tempi sfilacciati. Il bilancio fatto dal direttore Renato Giordano era già noto. Ha ribadito che la rassegna ha ritrovato il suo brand. Un marchio di fabbrica che, però, ha guadagnato nel tempo, a partire da Gregoretti, passando per Ruggero Cappuccio, Enzo Moscato e Giulio Baffi. Da più parti è stato osservato che il festival, dopo sei anni di gestione giordaniana, avrebbe bisogno di un tagliando o quanto meno di una riflessione per ridefinire una “nuova identità”, in cui il teatro abbia il suo giusto spazio rispetto alla strabordante musica.

“Sono molto contento -ha detto Giordano- sia per la parte teatrale con Ivana Monti e Maurizio De Giovanni, che per i concerti. La città ha riconquistato la centralità di capoluogo di provincia. Per il futuro, a questo punto, visto che abbiamo un brand un’altra volta forte, possiamo sperimentare nuovi autori, un nuovo modo di fare spettacolo. Il teatro sta cambiando. Si può perfezionare, si può discutere, ma tra persone che fanno questo di lavoro. Altrimenti le critiche diventano solo un pretesto per dire no e basta”.

La validità di una rassegna, comunque, non può essere vista solo nei numeri e nelle presenze. Il coinvolgimento della gente può avvenire anche con spettacoli di qualità, non per forza intellettualistici, criptici, vanesi e vanitosi. Nessuno chiede di ritornare a Gregoretti. Sarebbe impossibile. Ma, forse, sarebbe opportuno un riassetto, che conservi le caratteristiche popolari, al passo coi tempi. “I concerti sono andati alla grande -ha sottolineato Angelo Moretti- Città Spettacolo un po’ meno. Abbiamo scoperto che Morandi e Geolier sono seguiti da folle di fans. Ma cosa c’entrano con la “Strategia culturale”, finanziata dalla Regione Campania con 250 mila euro ?”.

Qualcuno ha ricordato che in passato ci sono stati i concerti di Vasco Rossi, Franco Battiato, Vinicio Capossela, Paolo Conte, che non erano affatto di nicchia. Altri hanno auspicato che si attivi un confronto pubblico sul futuro del festival. La formula attuale, confermata da Mastella, fino a che lui sarà sindaco, non ci fa distinguere per originalità nel panorama culturale. “La strada intrapresa -scrive l’ex assessore Nazzareno Orlando su "Il Sannio"- risulta sempre più omologata ad altri eventi. Basta con le accuse velenose. Ripensiamo il festival per renderlo nuovamente attrattivo sul piano regionale e nazionale”.











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