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Direttore Antonio Esposito

Sulle ali dorate di Silvia Careddu e dell'Orchestra Filarmonica - Un tuffo nel Romanticismo con la flautista sarda al Comunale
 

lun 22-01-2024 16:39 n.410, a.e.

Sulle ali dorate di Silvia Careddu e dell'Orchestra Filarmonica

Un tuffo nel Romanticismo con la flautista sarda al Comunale


Il concerto si chiama “Vento dal Nord”, forse perché gli autori in scaletta sono entrambi tedeschi di Amburgo. Ma quando l’Orchestra Filarmonica di Benevento sprigiona le sue note, nessun soffio gelido si diffonde nel Teatro Comunale. Anzi, l’atmosfera si riscalda subito, dopo una partenza lenta e felpata. I musicisti, diretti dal maestro Nicolò Jacopo Suppa, eseguono con slancio un brano di Mendelsshon Bartholdy, tratto da “Le Ebridi”,  cioè l’ouverture in si minore, nota anche come “La grotta di Fingal”.

Fioccano gli applausi, i protagonisti ringraziano e salutano. Arriva il momento tanto atteso. Sul palcoscenico sale Silvia Careddu, col suo abito lungo verde scintillante e la musica diventa avvolgente e soave. L’artista, originaria di Cagliari, è la prima flautista dell’Orchestra Nazional de France di Parigi. Si tuffa con intensità e plasticità nel Concerto per flauto e orchestra in re maggiore di Carl Reinecke, una delle composizioni più emblematiche del periodo romantico. Le sue mani e il suo corpo si muovono in sintonia.

Il ritmo iniziale è moderatamente allegro, poi lento e mesto, poi animato e più mosso, infine maestoso. Il maestro, con i capelli legati a coda di cavallo, dirige con accortezza e dolcezza. Il flauto dorato scintilla, tra delicate cavalcate, abbandoni nelle immensità marine e sonorità pastorali. La sinfonia si snoda frizzante e veloce. La conclusione è spumeggiante. Il lungo applauso del pubblico la richiama sul palco e Silvia Careddu regala come bis un assolo che intreccia armonia e  bellezza.

L’orchestra torna a cimentarsi con Mendelsshon, suonando la Sinfonia in la minore, detta “Scozzese”, che rappresenta una tappa del “Grand Tour” del genio tedesco. L’andamento, a volte è languido, a volte danzante. Sullo sfondo si disegnano scenografie da marcia trionfale e balli di corte. Per l’Orchestra Filarmonica, la scelta di Mendelsshon e Reineke, è una sfida superata in maniera eccellente. La presenza di Silvia Careddu, una carriera costruita tra Londra e Parigi, ha suggellato un concerto magico.



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