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Direttore Antonio Esposito

I riflettori della Compagnia Solot sull'acqua bene comune - "Combattiamo gli sprechi, gli affaristi e l'indifferenza"
 

sab 23-03-2024 16:34 n.437, a.e.

I riflettori della Compagnia Solot sull'acqua bene comune

"Combattiamo gli sprechi, gli affaristi e l'indifferenza"


Quante volte ci è capitato di dire, questa è “la goccia che fa traboccare il vaso”, sei una ragazza “acqua e sapone”, mi raccomando “acqua in bocca”. La parola  “acqua” scorre nella nostra vita, nella poesia, nel linguaggio. Perché si tratta di una risorsa vitale, che non si può sprecare, che non si può inquinare, non si può lasciare nelle mani delle multinazionali. Questo il messaggio forte dello spettacolo “La Guerra dell’Acqua”, portato in scena al Mulino Pacifico dalla Compagnia Solot.

Gli attori Antonio Intorcia, Michelangelo Fetto e Assunta Maria Berruti, sono partiti dalla fantasia per approdare alla denuncia, alternando momenti  leggeri con immagini e dati scioccanti. Un lavoro di ricamatura intelligente, teso a scuotere le coscienze, soprattutto dei giovani, per un’educazione consapevole al consumo di una risorsa che non è infinita. La performance è stata arricchita da un simpatico cartone animato, chiamato “L’omino della pioggia”, ideato da Luigi Furno.

“L’acqua la stiamo trattando male -hanno sottolineato gli attori- dobbiamo fermare la mercificazione, rispettando i risultati del referendum tenutosi nel giugno 2011, quando 26 milioni di persone hanno scelto la gestione pubblica”. “C’è una multinazionale  - ha evidenziato Berruti- che opera al nord, ha ottenuto la concessione di una sorgente, dalla quale incassa 35 milioni di euro all’anno di profitti e paga di tasse solo 35 mila euro. La pubblicità ci propina acqua minerale. Perché non dobbiamo utilizzare le nostre fonti?”.

Siamo troppo disattenti. La transizione ecologica non può attendere. Nell’Oceano Pacifico si è creata un’isola di plastica, grande come la Francia. Il sistema idrico italiano perde oltre il quaranta per cento. A Benevento siamo al 55,9, mentre Napoli, che ha la gestione pubblica dell’Abc, è al 33 per cento. Gli scenari mondiali non lasciano tranquilli. “La guerra dell’acqua -sottolinea Intorcia- è già cominciata. Nel secolo scorso si combatteva per l’oro nero, oggi si profilano conflitti per l’oro blu”.

Le contraddizioni che ruotano intorno alla questione sono state messe in luce anche con gag esilaranti e divertenti, come quella sulla differenza tra naturale, minerale e legittimo, con scenette ruvide e ruspanti, come quella dei due camorristi che sversano rifiuti nei fiumi per fare affari. “In Ucraina -ha denunciato Berruti- oltre che per le bombe, si muore anche di sete, perché le industrie chimiche fatte saltare hanno inquinato le falde acquifere. A Gaza, oltre alla violenza fisica, si muore di fame e di sete”.

Bisogna continuare ad accendere i riflettori su questo tema importante. Perché in gioco è il futuro della vita sulla terra. Già sono molti i profughi climatici. La politica non può rimanere a guardare. “Odio gli indifferenti -ha concluso Fetto, richiamando Gramsci- credo che vivere significa essere partigiani, essere cittadini consapevoli. L’indifferenza è vigliaccheria. Io vivo, sono partigiano. Voglio costruire la Città Nuova. Ognuno deve fare la sua parte. Non si può demandare tutto al fato. Per questo odio gli indifferenti”.

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