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Il 25 Aprile di Benevento colorato dai giovani e dalle donne - Ciervo: "Chiediamo una piazza per la Repubblica e Matteotti"
 

gio 25-04-2024 16:55 n.449, a.e.

Il 25 Aprile di Benevento colorato dai giovani e dalle donne

Ciervo: "Chiediamo una piazza per la Repubblica e Matteotti"


“Questo 25 aprile non può essere come gli altri. Nelle piazze si risvegli una nuova speranza di futuro, di pace, di libertà, lavoro, diritti. Costruiamolo insieme questo paese, costruiamolo migliore, sventolando le bandiere dell’Italia antifascista, dell’Italia fondata sul lavoro, dell’Italia che ripudia la guerra, sventolando la bandiera di coloro dal cui sacrificio sorsero i semi di una nuova Italia”. Con queste parole, Amerigo Ciervo, presidente dell’Anpi, chiude la manifestazione per la Liberazione.

Il corteo, partito da Piazza Orsini, si snoda lungo Corso Garibaldi, accompagnato dalle note di “Bella Ciao”, suonate dalla banda di Grottolella. Un fiume di bandiere e striscioni, contrassegnato dalla significativa presenza dei giovani, che confluisce davanti ai giardini del Palazzo di Governo. Il primo a prendere la parola è l’attore Michelangelo Fetto, che legge il monologo di Antonio Scurati. Dario Melillo dell’Anpi ricorda alcuni partigiani sanniti, da Maria Penna ad Alfredo Festa, da Giuseppe Crocco ad Armando Ciervo.

Le riforme del governo destano preoccupazioni. “La Costituzione è la nostra via maestra -sottolinea Michele Martino di Libera- stiamo attenti. Si scrive Autonomia Differenziata, ma si legge Secessione. Verrà meno il principio di solidarietà, aumenteranno le disuguaglianze. Avremo un supermercato istituzionale. Un ragazzo pakistano, Alì, venuto in Italia, perché innamorato della Costituzione, oggi frequenta l’Alberghiero a Castelvenere. Non dimentichiamo la partigiana Tina Anselmi”.

Il sogno di chi ha fatto la Resistenza non ha trovato piena realizzazione. Quella decisiva svolta storica non è ancora condivisa da tutti. “La guerra di Liberazione -puntualizza Clemente Mastella, sindaco di Benevento- è davvero uno spartiacque. Ma vediamo ancora tante ingiustizie, nel mondo del lavoro, nei confronti delle donne. Negli Stati Uniti festeggiano tutti il giorno dell’Indipendenza. Da noi non si registra invece l’unità del popolo in questa importante ricorrenza”.

Sul palco salgono tre ragazze, Giuliana Vitagliano, Irene D’Alessio e Simona Marra, che leggono tre articoli della Costituzione. Nella storia della Resistenza spicca il ruolo delle donne. A ricordarlo è Dolores Morra e lo stesso Melillo che parla dei bambini del sud ospitati da famiglie del reggiano e del bolognese. L’idea fu di Teresa Noce. “Non dimenticate la guerra delle donne -fa notare Giuseppe Liberatore, 96 anni, di Monterocchetta- loro hanno pensato ai figli e alla terra. C’è il libro di Pietro Giorgione, intitolato “Sanniti nella Resistenza”, che parla di 1892 combattenti e 221 partigiani”.

“La Costituzione- conlude Ciervo- porta le firme dei liberali De Nicola e Grassi, del democristiano De Gasperi e del comunista Terracini, tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia e presidente dell’Assemblea Costituente. Coi fascisti veri o nostalgici non ha nulla da spartire. La Costituzione è nostra e ce la teniamo cara. A Benevento manca un luogo dedicato alla Repubblica. Chiediamo ufficialmente al comune di intitolare una strada o una piazza, riconoscibile e centrale, a Giacomo Matteotti”.






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