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La storia giallorossa di Nicola Russo tra umanitą e simpatia - La moglie Immacolata: "Viveva per "Sannio Sport", che continuerą"
 

ven 10-05-2024 10:44 n.456, a.e.

La storia giallorossa di Nicola Russo tra umanitą e simpatia

La moglie Immacolata: "Viveva per "Sannio Sport", che continuerą"


Quando il Benevento approdò nella serie A, dopo la vittoria contro il Carpi nei play off, era l’otto giugno 2017. “Lo stadio Vigorito era stracolmo e completamente giallorosso. Le emozioni e le tensioni sono palpabili. Al trentaduesimo del primo tempo arriva il gol della vittoria, che regala al Benevento e a tutti i sanniti un sogno. La città impazzisce per una favola di cui parla l’Italia intera. Il traguardo è grande e inaspettato. E’ il riscatto di un territorio, spesso dimenticato”.

Con queste parole stringate e calde, il giornalista Nicola Russo annota la svolta storica, descrive la gioia di una comunità, immagina prospettive di rinascita. Questo “pazzesco” avvenimento sportivo fa parte dei racconti più belli contenuti nel libro  “Il Benevento e la sua storia - 2010-2020”, curato dal direttore di Sannio Sport, che si avvale, tra gli altri, del contributo di Bruno Pizzul e Peppe Iannicelli. Un archivio che condensa dieci anni di dati e ricordi, di “voli” e cadute,  dentro un mare di fotografie.

Questo volume, settimo della serie, è stato completato dalla moglie dell’autore, Immacolata Fiscarelli, e da Pino Fusco, suo fedelissimo collaboratore, perché Russo è scomparso nel luglio 2018, all’età di 75 anni. “Brava Immacolata -scrive Pizzul- che ha completato la monumentale opera di Nicola. Il suo giornale, “Sannio Sport”, è diventata voce del calcio e non solo, conosciuta anche al di fuori dei confini sanniti per la varietà dei temi trattati. Grazie a Nicola per l’umanità e a Immacolata per la sensibilità”.

La consorte è contenta, ha coronato una fatica non semplice. “Ci ho messo soprattutto il cuore -afferma- è la chiusura di un cerchio. Quando mio marito morì, presi l’impegno di continuare. Ero lontana dal mondo sportivo. Ho dovuto imparare in fretta, prendendo il tesserino di giornalista. Ci sposammo nel 2001. Nicola era considerato ormai uno “scapolo d’oro”. Quando eravamo fidanzati, un giorno, mentre presentava un libro, annunciò che durante l’estate si sarebbe sposato, senza avermi detto niente”.

Con quelle “quattro pagine”, distribuite gratuitamente allo stadio e nei bar, il direttore, originario di Torrecuso, aveva acquisito popolarità soprattutto tra i tifosi. Il suo impegno in diverse emittenti televisive locali, con programmi come “Caccia al nove” e “Il Salotto”,  aveva accresciuto la sua innata simpatia, caratterizzata da un fare sornione e da una voce quasi rauca e sussurrata. “Il giornale -sottolinea Fiscarelli- era la sua vita, per lui al primo posto c’era la gente”.

Dopo il balzo del 2017, l’anno dopo il Benevento retrocesse in serie B, dove rimase una sola stagione, per ritornare poi nel grande calcio con Pippo Inzaghi allenatore nel 2020, al tempo della pandemia. Una storia formidabile, che nel libro trova il giusto risalto. Come andrà avanti “Sannio Sport”? “Nicola pensava al giornale -rileva la moglie- anche quando stava in ospedale. Questo libro è stato realizzato senza contributi istituzionali. La gente ci incoraggia. Ora “Sannio Sport” ha cadenza mensile, stampo duemila copie per dieci numeri a stagione. La sua storia cominciò nel 1980. Sarà pubblicato finché sarà possibile”.

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