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La sfida dei referendum per dare pił diritti e tutele ai lavoratori - Maurizio Landini: "Difendiamo la democrazia andando a votare"
 

lun 05-05-2025 15:03 n.596, a.e.

La sfida dei referendum per dare pił diritti e tutele ai lavoratori

Maurizio Landini: "Difendiamo la democrazia andando a votare"


“Se vuoi difendere la democrazia, devi praticarla. Coi referendum di giugno c’è la possibilità di avere più diritti per chi lavora. Per combattere la precarietà, per cambiare il modo di fare impresa, fino ad oggi fondata sul mercato e il profitto. Per abolire le leggi balorde degli ultimi anni. Lo stesso presidente Sergio Mattarella ha manifestato grande preoccupazione per il forte astensionismo registrato in tante elezioni. Possiamo dare una scossa. Qui non si vota per un partito o sul nostro sindacato, ma per se stessi”.

Con queste parole accorate, Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, ha spronato iscritti e cittadini a mobilitarsi per l’appuntamento referendario dell’8 e 9 giugno, nella folta assemblea svoltasi nell’Auditorium di Sant’Agostino a Benevento. Coi cinque quesiti sulla scheda elettorale si chiede di porre uno stop ai licenziamenti illegittimi, di aumentare le tutele per i dipendenti delle piccole imprese, di ridurre il lavoro precario, di garantire più sicurezza e di rendere più agevole la cittadinanza italiana.

La manifestazione ha suggellato anche le celebrazioni degli 80 anni della Cgil di Benevento. Per questo, prima della riflessione sull’argomento del momento,  è stata chiamata sul palco la compagna Pina Mansueto, che ha consegnato a Landini un mazzo di rose rosse, come fece da “ragazzina” nel 1957 con Giuseppe Di Vittorio, dopo un comizio in Piazza Roma. Sui temi referendari sono intervenuti, tra gli altri, il segretario provinciale Luciano Valle, Amerigo Ciervo dell’Anpi e Michele Martino di Libera.

Per raggiungere il quorum è necessario parlare con la gente, spiegando bene la posta in gioco. “I diritti conquistati -ha sottolineato Landini- non sono stati regalati da nessuno. L’obiettivo del referendum è quello di far tornare la qualità del lavoro centrale nell’agenda politica. Siamo ad un passaggio d’epoca. Cambiamo anche il modo di fare sindacato, stando in mezzo alla persone, sul territorio, nei luoghi di lavoro, per ascoltare e ricercare insieme le soluzioni. Per dare un futuro alle nuove generazioni”.

La sfida è impegnativa, ma non impossibile. I giovani hanno manifestato molto interesse. ”Questa battaglia è importante -ha detto Mario Vultaggio di Rete Volta- per il nostro territorio, dove spesso il lavoro è sottopagato”. “Mia madre  -ha fatto sapere Ovidia Petruc del Comitato Studenti per il Si’- è operaia e lavora dalle 9,30 fino a notte”. “Chiediamo dignità -hanno rilevato Zerihun Tranfa e Francesco Enzo Alloro del Cusas- e giustizia sociale”. “Le parole più forti sui diritti dei lavoratori -ha concluso Landini- le abbiamo sentite da Papa Francesco. Andiamo nei mercati, nei bar, portiamo la gente a votare”.








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