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L'elefantino Babar e l'Orchestra Filarmonica al Teatro Comunale - Ruffini: "I bambini sono sempre meravigliosamente se stessi"
 

lun 12-05-2025 16:43 n.599, a.e.

L'elefantino Babar e l'Orchestra Filarmonica al Teatro Comunale

Ruffini: "I bambini sono sempre meravigliosamente se stessi"


La musica iniziale la fanno gli uccelli con i loro trilli e cinguettii. Il suono proviene dall’Orchestra Filarmonica di Benevento, diretta da Roberta Peroni. Un ritmo spigliato invade subito il Teatro Comunale. Sulle note delicate di un lungo preludio prende corpo la “Histoire de Babar”, con la voce recitante di Paolo Ruffini. Lo scenario si forma lentamente, un passo alla volta. Con l’arrivo di uno scrittore, che annuncia di aver preparato un racconto, che pigia freneticamente i tasti di una macchina da scrivere.

L’attore approda sul palcoscenico dalle file del pubblico ed invita i bambini a sedersi sui gradini sottostanti. La favola può cominciare. Con voce leggera e profonda, Ruffini ci porta per mano nella foresta dove vive l’elefantino Babar, adorato dalla mamma che ogni giorno gli canta una canzone. Ma un cacciatore cattivo uccide l’elefantessa, provocando dolore e la fuga di tutti gli animali. Il piccolo Babar si ritrova in una città, ammira le case e le automobili. Una signora anziana lo accoglie e gli regala bei vestiti.

L’orchestra esegue le musiche di Francis Poulenc, che sottolineano i momenti di sconforto e di gioia. L’elefantino conduce una bella vita, ma tra gli uomini si sente un po’ solo, ripercorre la sua infanzia e pensa sempre al suo mondo. Due anni dopo incontra per caso in città i cuginetti Arturo e Celeste. La nostalgia lo assale e tutti insieme decidono di ripartire per la foresta. Qui si sposa e viene nominato re degli elefanti. Al matrimonio e all’incoronazione sono invitati tutti gli animali che danzeranno per tutta la notte.

I bambini seguono affascinati quel “meraviglioso grandissimo ballo”. Gli uccellini si uniscono all’orchestra, che sfoggia tenere e dolci armonie, sotto la guida sicura di Roberta Peroni, attualmente Direttore Musicale di Palcoscenico, presso la Fondazione Petruzzelli di Bari. L’attore Paolo Ruffini sottolinea il valore di “questa straordinaria orchestra” e saluta, chiamando sul palco tanti bambini, che raccontano le loro emozioni e i loro sogni, con la spontaneità della loro età. Salgono Leo, Giulio, Vincenzo e Primula di Airola.

Il dialogo è ricco di aneddoti e curiosità. “I bambini sono sempre meravigliosamente se stessi -conclude Ruffini- credono in Dio, in Babbo Natale, negli unicorni, nelle fate. Noi invece non crediamo neanche alla realtà. A un bambino, se ha un compagno di banco, che è diverso da lui per il colore o perché è disabile, non gliene frega niente, ci gioca e basta. L’inclusione è qualcosa di naturale. Loro hanno soluzioni ai problemi che a noi sfuggono. Quando nasce un bambino, nasce anche un genitore”.

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